Il tema di quest’anno che accompagnerà tutta la diocesi è: “La liturgia forma la Comunità”. La giornata è stata caratterizzata da una numerosa partecipazione che ha visto coinvolti adulti e giovani che dopo la preghiera e il momento formativo si sono suddivisi in 4 gruppi (Catechesi, Carità, Liturgia e Famiglie) dai quali sono emerse alcune riflessioni ed indicazioni per il cammino di Unità Pastorale.
Dal confronto-condivisione nei gruppi sono state individuate alcune esperienze liturgiche particolarmente significative vissute nelle nostre comunità: l’adorazione Eucaristica mensile; le celebrazioni del Triduo Pasquale; la liturgia delle ore (Lodi, Vespri, Compieta); la celebrazione dei sacramenti vissuti comunitariamente, in particolare la celebrazione Eucaristica e la settimana della riconciliazione; il Deserto e la Veglia nei campi estivi dei giovani; le liturgie domestiche.
Si è chiesto poi di evidenziare ciò che rende coinvolgenti e partecipativi i momenti liturgici e sono emerse queste considerazioni:
la capacità di richiamare nella liturgia alcuni aspetti della vita quotidiana; quando si riesce a dedicare un tempo disteso dove c’è spazio per il silenzio e la disponibilità all’accoglienza e all’ascolto di Dio; l’utilizzo corretto e attento dei segni liturgici; sentirsi parte di una comunità, di qualcosa di più grande; sperimentare anche al di fuori della chiesa momenti liturgici; la cura dello spazio (ambiente) e del canto..
Infine, si sono raccolte alcune proposte per dare maggior rilevanza alla liturgia nei nostri ambiti pastorali. La prima considerazione è stata quella di riscoprire il valore di essere comunità di fratelli e sorelle valorizzando le relazioni, l’accoglienza, l’incontro; nell’ambito della catechesi e animazione ma anche in famiglia si è detto che anzitutto è necessario vivere da credenti i momenti liturgici per poter essere anche testimoni credibili. Altri hanno proposto di attivare momenti liturgici preparatori e propedeutici alla celebrazione eucaristica che spesso viene proposta come unica forma liturgica; si è suggerito di creare momenti fissi di preparazione alle forme liturgiche; di recuperare la dimensione sensoriale e corporea nelle liturgie; di valorizzare il momento del mandato ai ministri della comunione che portano l’eucaristia ai malati come segno di comunità; di creare un collegamento tra liturgia e carità; di ridurre il numero delle messe per poter vivere maggiormente il senso di comunità e di ministerialità; di vivere i ministeri liturgici non come teatralità e forma di protagonismo ma servizio umile e discreto che favorisca l’incontro con Dio